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Ogni lunedì alle ore 20:30 presso il Centro Pastorale "Mons. Trevisan" incontro del Gruppo della Parola guidata da mons. Armando Zorzin --- Da sabato 25/02 (ogni 15 giorni) presso il Ricreatorio Parrocchiale di Cormons dalle ore 10:30 alle ore 11:30 percorso di animazione e di catechismo per un gruppo di bambini che frequenta la classe quinta della scuola primaria --- Durante la Quaresima la Via Crucis sarà celebrate nelle singole Parrocchie con i seguenti orari: ogni giovedì alle ore 18:00 Chiesa di San Rocco a Brazzano, ogni Venerdì alle ore 17:50 nel santuario di Rosa Mistica a Cormons, ogni venerdì alle ore 18:30 a Borgnano --- Durante la Quaresima sarà attiva l'oasi dell'Ascolto e della Misericordia con i seguenti orari: ogni venerdì dalle ore 09:00 alle ore 22:00 presso il Santuario di Rosa mistica, ogni sabato dalle ore 17:30 alle ore 18:15 presso la Chiesa di San Leopoldo --- Giovedì 30/03 alle ore 20:00 presso la chiesa di San Valentino a Gradisca d'Isonzo liturgia penitenziale in preparazione della Pasqua --- Venerdì 31/03 Via Crucis nella cittadine di Cormons --- Domenica 02/04 Domenica delle Palme a Cormons: ore 08:30 in San Leopoldo, ore 10:00 in Duomo e ore 18:30 in Rosa Mistica --- Domenica 02/04 Domenica delle Palme a Dolegna S.Messa ore 09:45 --- Domenica 02/04 Domenica delle Palme a Brazzano S.Messa ore 11:00 --- Domenica 02/04 Domenica delle Palme a Borgnano S.Messa ore 11:00 ---

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Chi era Sant’Adalberto

La parrocchiale precedente, come quella attuale, era dedicata a Sant’Adalberto (956-997), vescovo di Praga e martire in terra di Prussia, il cui nome di battesimo era Vojtech. Secondo alcune fonti il tempio fu costruito nel Duecento, anche se la prima citazione della centa di Sant’Adalberto risale al 1327 riportata in un rogito notarile.

Chi era sant’Adalberto? Considerato l’apostolo della Prussia. Il suo nome era Vojtech che significa “splendente nell’esercito”. Cambiò il nome in Adalberto in onore del vescovo che lo aveva cresimato e preparato agli ordini sacri. Fu consacrato sacerdote a Praga nel 981 e due anni dopo ordinato vescovo della città. Entrò a Praga a piedi nudi e condivise la mensa con i poveri. Per ottenere che gli abitanti della città giungessero a condurre una vita più cristiana, si sottoponeva a penitenze e digiuni e dormiva sulla nuda terra. Per due anni lasciò il vescovado e si rifugiò in Italia con l’intenzione di raggiungere poi la Terra Santa. Lungo il percorso sostò al monastero benedettino di Montecassino e di qui raggiunse a Roma il monastero dei santi Alessio e Bonifacio. A Roma gli fu affidata dal papa l’educazione del giovane Stefano d’Ungheria, in seguito re e santo.

Rientrato a Praga, si dedicò a evangelizzare regioni ancora pagane. Risalì il corso della Vistola fino a Danzica, dove si registrarono molte conversioni. Ostili invece gli furono le popolazioni prussiane: a Tankinetten fu assalito dai pagani che infierirono sul suo corpo con lanche e uno spiedo a sette punte, gli mozzarono il capo e dispersero le membra. Era il 23 aprile 997. Un’aquila, dice una pia tradizione, vegliò fino a quando le sue membra furono raccolte e deposte a Gniezno. Nel 1639 i praghesi riportarono le reliquie di Adalberto a Praga, dove riposano nella cattedrale di San Vito.

Adalberto è patrono della Polonia.Viene rappresentato in abiti vescovili con uno spiedo a sette punte, strumento del martirio, e a volte con un’aquila a fianco. Patrono di Cormons, la sua memoria liturgica è celebrata il 23 aprile, giorno del suo martirio.

Nel nostro Duomo viene ricordato con  due statue: una si trova  sulla facciata, a sinistra, e l’altra sull’altare maggiore (sempre a sinistra). Il suo martirio è raffigurato in un affresco  sul soffitto al centro della navata e  sulla vetrata che si trova sulla parete di fondo del presbiterio. Infine si può ammirare l’icona che fu benedetta da san Giovanni Paolo II nel 1997 in occasione del millenario del martirio del santo.

Poco conosciuto nel mondo occidentale, Adalberto è molto venerato nei paesi slavi come dimostrano i santini, alcuni con il suo nome originario di Vojtech, che pubblichiamo in calce a queste note.

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