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Martedì 23/04 Festa di Sant'Adalberto, patrono di Cormons: ore 20:00 solenne celebrazione in Duomo a Cormons --- Giovedì 25/04, per la ricorrenza di San Giorgio (23 aprile) patrono di Brazzano alle ore 11:00 S.Messa presso la chiesa di San Giorgio --- Sabato 04/05 dalle ore 16:00 in poi presso il Ricreatorio di Villesse festa diocesana dei chierichetti --- Domenica 19/05 presso la Basilica di Aquileia saranno ordinati due nuovi ministri per la nostra Diocesi ---
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Festa di Sant'Adalberto, patrono di Cormons

Martedì 23 aprile ricorre la memoria liturgica di Sant’Adalberto, patrono della città di Cormons. Lo festeggeremo solennemente, nel Duomo a lui dedicato, durante la Santa Messa che sarà celebrata alle ore 20.00, per dar modo a più persone possibili di parteciparvi. A questa liturgia, com’è tradizione, sono invitate in modo particolare tutte le realtà di volontariato che operano a servizio della collettività. È un modo per ringraziare tutte le Associazioni e le persone che contribuiscono, con il loro impegno, alla crescita umana e sociale della nostra Comunità.

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Orari delle Sante Messe aggiornate al 14/1/2024

Orari celebrazioni del tempo ordinario
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Per Cormons

Festa di San Giorgio, Patrono di Brazzano

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San Giorgio Patrono di BrazzanoIl 23 aprile è anche la memoria liturgica di San Giorgio, patrono della Parrocchia di Brazzano.

La ricorrenza, com’è tradizione, è stata festeggiata il 25 aprile, con la celebrazione della Santa Messa alle ore 11.00 presso la chiesa di San Giorgio, nonostante il cielo nuvoloso che minacciava pioggia,

La S.Messa è stata anche l’occasione per comunità per fare gli auguri per il 50^ anniversario di matrimonio a Luciano e Rosanna.

Dopo la celebrazione nei locali parrocchiali c'è stato un momento conviviale.

Festa del Patrono Sant'Adalberto

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Sant’Adalberto ci invita a fare del bene

 La comunità di Cormons ha celebrato il suo patrono Sant’Adalberto con una Messa nel Duomo intitolato proprio al vescovo martire di Praga. Il rito eucaristico, presieduto dal parroco don Stefano e concelebrato da don Armando e don Joseph, ha visto la presenza, oltre che dei fedeli, anche del sindaco Roberto Felcaro, dell’assessore comunale Antonietta Fazi, ai rappresentanti di associazioni di volontariato che operano nel centro collinare. E proprio a loro il parroco, all’omelia, ha voluto estendere il suo grazie per l’operato che svolgono a favore della comunità. Fare il bene, ha detto il parroco, non è facile, perché si attirano gelosie e ostilità, e fare il bene è quasi un’accusa nei confronti degli altri che si tirano indietro, si lavano le mani.

“Dobbiamo per questo scoraggiarci? Dobbiamo stare nella massa? – si è domandato don Stefano – Credo di no. Bisogna insistere a fare del bene per costruire una società, una comunità. Non bisogna mai stancarsi di fare del bene, di avere il coraggio di fare del bene, perché il bene costruisce, il bene rimane e arricchisce se stessi e la società”. La corale Sant’Adalberto, che con i canti ha accompagnato la Messa, ha concluso intonando l’inno di Sant’Adalberto e quello di Cormons.

Al termine, nella sala adiacente il Duomo c’è stato un brindisi conviviale.

Il giorno ed il suo santo: San Marco 25 aprile

San Marco

Il giorno e il suo santo: San Marco (25 aprile)

Marco aveva due nomi: Giovanni per gli ebrei, suoi connazionali e Marco per i greci.

Secondo la testimonianza di Luca (Atti 12,12) nella spaziosa casa di sua madre si radunavano i primi cristiani. Cugino di Barnaba, con lui, nel 44, accompagnò Paolo nel primo viaggio missionario a Cipro.

Fu anche discepolo di Pietro, che lo chiama nella sua prima lettera, “mio figlio” e ne fu anche l’interprete, mettendo per iscritto, in modo semplice, vivace e immediato, quanto aveva visto e udito dall’Apostolo, dando inizio così al genere letterario “vangelo”.

Si ritiene, quasi all’unanimità, che quello di Marco sia il primo Vangelo scritto e andrebbe datato tra il 50 e il 60, nel periodo, cioè, in cui era a Roma accanto a Pietro.

Riguardo agli ultimi anni della vita di Marco, la tradizione lo dice fondatore della Chiesa di Alessandria d’Egitto, dove fu vescovo e dove probabilmente subì il martirio.

Da qui il suo corpo fu traslato, nell’828, a Venezia da due mercanti veneziani e divenne, in seguito, emblema dello stato veneto nel simbolo che lo rappresenta, quello del leone.

Nella storia della Chiesa di Aquileia San Marco è ritenuto il fondatore del Patriarcato di Aquileia dopo che nel 699 si ricompose lo scisma dei tre Capitolo riunendo le chiese di Grado e Aquileia.

Sentirsi famiglia

Questa settimana abbiamo celebrato il rito funebre per la nostra sorella Antonia Cont e per il nostro fratello Maurizio Russian. Per loro e i loro cari la vicinanza con la nostra preghiera.

Domenica scorsa è stato battezzato il piccolo Francesco presso la chiesa di Borgnano. Un caro augurio al bambino e alla sua famiglia.

Festa di San Giorgio, patrono di Brazzano

Il 23 aprile è anche la memoria liturgica di San Giorgio, patrono della Parrocchia di Brazzano.

La ricorrenza, com’è tradizione, verrà festeggiata il 25 aprile, con la celebrazione della Santa Messa alle ore 11.00 presso la chiesa di San Giorgio. Ci sarà anche un “servizio navetta”, dalle ore 10.15 alle 10.45, che partirà dalla chiesa di San Lorenzo per portare alla chiesa di San Giorgio chi lo desidera e che magari si trova in difficoltà per la salita.

Dopo la celebrazione ci sarà un rinfresco (chi vuole può portare qualcosa da condividere).

In caso di maltempo la celebrazione si terrà nella chiesa di San Lorenzo.

Il giorno ed il suo santo: San Giorgio 23 aprile

San Giorgio

Il giorno e il suo santo: San Giorgio (23 aprile)

San Giorgio è il patrono della parrocchia e del paese di Brazzano.

A lui è intitolata l’antica chiesa che si trova sul colle.

Innumerevoli e fantasiosi i racconti fioriti intorno alla figura di san Giorgio, fino all’episodio del drago e della fanciulla salvata dal santo che risale al periodo delle crociate.

In esso si narra che nella città di Selem, Libia, vi era un grande stagno dove viveva un terribile drago. Per placarlo gli abitanti gli offrivano due pecore al giorno e più avanti una pecora e un giovane tirato a sorte. Un giorno fu estratta la figlia del re e, mentre la ragazza si avviava verso lo stagno, passò di lì Giorgio che trafisse il drago con la sua lancia. Un gesto il suo che diventa simbolo della fede che trionfa sul male.

Giorgio, il cui nome di origine greca significa “agricoltore”, nasce nella Cappadocia verso il 280 da una famiglia cristiana.

Si arruola nell’esercito di Diocleziano.

Quando, nel 303, l’imperatore emana l’editto di persecuzione contro i cristiani, Giorgio dona tutti i suoi beni ai poveri e, davanti allo stesso Diocleziano, strappa il documento e professa la sua fede in Cristo.

Per questo viene decapitato.

Il giorno ed il suo santo: Sant'Adalberto 23 aprile

Sant'Adalberto

Il giorno e il suo santo: Sant’Adalberto (23 aprile)

Sant’Adalberto (956- 997) è il patrono di Cormons e a lui da almeno sette secoli è intitolata la parrocchiale.

Adalberto. (in polacco Wojciech, in ceco Vojtěch, in tedesco Adalbert) è stato il secondo vescovo di Praga, alla fine del X secolo, ed è molto venerato nel mondo slavo, è considerato patrono di Boemia, Polonia, Ungheria e Prussia.

Cambiò il suo nome in Adalberto in onore del vescovo che lo aveva cresimato e preparato agli ordini sacri.

Consacrato sacerdote a Praga nel 981, due anni dopo fu ordinato vescovo della città.

Entrò a Praga a piedi nudi e condivise la mensa con i poveri.

Per due anni lasciò il vescovado e si ritirò in un monastero benedettino a Roma pregando per la sua città.

Rientrato a Praga si dedicò a evangelizzare regioni ancora pagane.

Risalì il corso della Vistola fino a Danzica, dove si registrarono molte conversioni.

Ostili invece gli furono le popolazioni prussiane: a Tankinetten fu assalito dai pagani che infierirono sul suo corpo con lanche e uno spiedo a sette punte, gli mozzarono il capo e dispersero le membra. Era il 23 aprile 997.

I suoi resti mortali, portati prima a Gniezno, sono conservati ora ella cattedrale di San Vito a Praga.

Dal Messaggio per la Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni: Chiamati a seminare la speranza e a costruire la pace

[…] La Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni ci invita, ogni anno, a considerare il dono prezioso della chiamata che il Signore rivolge a ciascuno di noi, suo popolo fedele in cammino, perché possiamo prendere parte al suo progetto d’amore e incarnare la bellezza del Vangelo nei diversi stati di vita. Ascoltare la chiamata divina, lungi dall’essere un dovere imposto dall’esterno, magari in nome di un’ideale religioso; è invece il modo più sicuro che abbiamo di alimentare il desiderio di felicità che ci portiamo dentro: la nostra vita si realizza e si compie quando scopriamo chi siamo, quali sono le nostre qualità, in quale campo possiamo metterle a frutto, quale strada possiamo percorrere per diventare segno e strumento di amore, di accoglienza, di bellezza e di pace, nei contesti in cui viviamo. […]

Ai giovani, specialmente a quanti si sentono lontani o nutrono diffidenza verso la Chiesa, vorrei dire: lasciatevi affascinare da Gesù, rivolgetegli le vostre domande importanti, attraverso le pagine del Vangelo, lasciatevi inquietare dalla sua presenza che sempre ci mette beneficamente in crisi. Egli rispetta più di ogni altro la nostra libertà, non si impone ma si propone: lasciategli spazio e troverete la vostra felicità nel seguirlo e, se ve lo chiederà, nel donarvi completamente a Lui. […]

Due nuovi ministri ordinati per la nostra Diocesi

L’Arcivescovo Carlo Redaelli ha annunciato che domenica 19 maggio, presso la Basilica di Aquileia, il diacono Matteo Marega riceverà l’ordinazione sacerdotale, mentre Lionello Paoletti riceverà l’ordinazione come diacono permanente.
A questi nostri due fratelli nella fede auguriamo una vita piena e felice nella scelta del servizio. Le loro ordinazioni sono segno di speranza per la nostra Chiesa, perché vengono a dirci non solo che il Signore continuamente chiama a servirlo nella sua vigna, ma anche che qualcuno - generosamente, e anche nella nostra comunità diocesana - continua a rispondere alla sua chiamata.

Festa della Famiglia

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Festa della FamigliaDomenica 14 aprile tutte Unità pastorali di Cormons hanno vissuto la Festa della Famiglia sul tema “DisArMIAMO il linguaggio”.

La giornata è stata divisa in due parti: la mattina è iniziata con la celebrazione Eucaristica in Duomo presieduta dal parroco don Stefano Goina e il secondo con un momento di di dialogo e riflessione negli spazi del ricreatorio, in cui è intervenuta l’educatrice Alessia Nemaz, e con il pranzo comunitario.

È stata anche una festa per i bambini che sempre negli spazi del Ricreatorio di Cormons, seguiti da un gruppo di animatori, si sono sfidatati in alcuni giochi a squadre.

Riunione della commissione liturgica

Giovedì 18 aprile alle ore 20.30 presso il Ricreatorio di Cormons, si riunirà la commissione liturgica della nostra Unità Pastorale.

All’ordine del giorno gli appuntamenti liturgici dei prossimi mesi, tra cui il mese di maggio, la festa del Corpus Domini, ecc.

Un ringraziamento a chi parteciperà a questo appuntamento, che ha lo scopo di aiutare la nostra comunità a celebrare il mistero della presenza di Dio nella nostra vita.

Sentirsi famiglia

Questa settimana abbiamo celebrato il rito funebre per le nostre sorelle Iolanda Buzzin e Lucina Devetachi.  Per loro e i loro cari la vicinanza con la nostra preghiera.


Domenica scorsa sono state battezzate due bambine presso il Duomo di Cormons: Amelia e Ludovica. Un caro augurio alle bambine e alle loro
famiglie.

S. Messa in onore del Beato Daniele d’Ungrispach

Sabato 13 aprile alle ore 18.30, durante la S. Messa prefestiva in San Leopoldo, è stato ricordato Beato Daniele d’Ungrispach. BeatoBeato Daniele d'Ungrispach Daniele è nato a Cormons nel 1344. Era un ricco commerciante della Carinzia, che grazie ai suoi viaggi a Venezia, aveva conosciuto e fatto amicizia con i religiosi camaldolesi del monastero di San Mattia a Murano. Spesso ospite dei monaci, chiese di essere a loro aggregato come oblato. Ottenuta l’aggregazione poté vivere accanto a loro per oltre vent’anni, godendo della possibilità di attendere ai suoi commerci. Nel 1411, mentre stava dormendo fu aggredito da alcuni assassini e fu strangolato. Dopo la sua sepoltura, qualche tempo dopo il suo corpo venne ritrovato incorrotto e fu esposto alla pubblica venerazione dei cittadini. Riposti i suoi resti, della sua sepoltura non è rimasta più traccia. 

Nella sua vita Daniele d’Ungrispach ha investito i suoi guadagni per incrementare il lavoro e aumentare le entrate, ma anche e soprattutto per finanziare ospizi, orfanotrofi, ospedali, conventi, chiese e aiutare i bisognosi.

Alla Celebrazione Eucaristica erano presenti i volontari soci dell'Associazione Fulcherio Ungrispach di Cormons che sono impegnati nella salvaguardia della cultura e dell'ambiente, patrimonio della città di Cormons.

Via Lucis transfrontaliera del Collio

Santuario PrevalQuesta domenica alle ore 17.00, presso la chiesa di San Lorenzo di Nebola, sul Collio sloveno, avrà luogo la Via Lucis transfrontaliera delle comunità cristiane sul confine. Si tratta di un momento di fede e di amicizia che si ripete ormai da otto anni.
La partenza avverrà alle ore 16.15 dal Santuario del Preval di Mossa.

Grazie anche a tutti i collaboratori delle Parrocchie della nostra Unità Pastorale…

… che nei vari “settori” della vita della comunità cristiana - liturgico, catechistico e caritativo - si sono impegnati nei tempi liturgiciGrazie della Quaresima e della Pasqua.
- La liturgia, si dice, è la fonte dell’azione della Chiesa, ma contemporaneamente il suo coronamento. Si attinge forza da essa, dal
trovarsi insieme ascoltando la Parola di Dio e dai Sacramenti, e contemporaneamente in essa si porta il proprio vissuto. Grazie a chi - nelle varie chiese delle nostre Parrocchie - ha speso tempo, energie e creatività per preparare, pulire e addobbare; per chi ha curato le liturgie; per chi ha sostenuto il canto liturgico; soprattutto grazie a chi ha lavorato nel nascondimento e con generosità.
- La catchesi è l’annuncio rivolto soprattutto ai bambini e ai ragazzi. Nelle celebrazioni si è vista la partecipazione di bambini e ragazzi, che hanno ravvivato le nostre assemblee, forse creando un po’ di confusione, ma mostrandoci una Chiesa ancora viva e vitale. Grazie alle catechiste e ai catechisti che si sono spesi per far sì che tutta la Comunità venisse coinvolta maggiormente nelle liturgie, ed anche nella vita comunitaria.
- La carità è la prova della nostra fede. Grazie a tutti coloro che generosamente hanno risposto alle sollecitazioni del gruppo Caritas
(come per la colletta alimentare di cui sopra), ma grazie soprattutto a chi accoglie, ascolta e sostiene le nostre sorelle e i nostri fratelli più sfortunati.
- Grazie veramente di cuore a tutti: solo insieme, attraverso atti di generosità e di amore, si cresce come comunità e come persone nell’amore di Dio.

La Caritas parrocchiale ringrazia di cuore…

… le Associazioni, le Parrocchie e le tantissime persone che hanno donato dolcezze pasquali (colombe e uova di cioccolata) ed alimenti vari, permettendo così di contribuire alla distribuzione di 53 borse della spesa, che sono andate ad arricchire la mensa di queste feste pasquali per ben 129 persone.

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Il Vangelo della settimana

 

21-04-2024

La Parola:
At 4,8-12 / Sal 117 / 1Gv 3,1-2 / Gv 10,11-18

«Il buon pastore dà la propria vita per le pecore»

Il pastore è una delle immagini che Gesù sceglie per descrivere se stesso. Ed è un’immagine che ha una lunga tradizione biblica, basti pensare al Salmo 22: “il Signore è il mio pastore”… 
Naturalmente non tutti gli aspetti e i modi dell’essere pastore descrivono Gesù: solo il pastore buono, che dà la vita per le pecore, lo descrive in maniera fedele.
E allora dovremmo concentrarci sulla bontà del pastore, sulla bontà che è richiesta anche a ciascuno di noi... perché se Gesù si descrive, lo fa per aiutarci a capire come potremmo e dovremmo comportarci per diventare a nostra volta immagine di Dio.

La preghiera della settimana

 

21-04-2024

Non ci mancano, Gesù, uomini e donne,
disposti a farci da guide:
ci chiedono di dar loro fiducia,
di abbracciare le loro convinzioni,
di affrontare i sacrifici necessari
per dare successo alla loro causa.
Tu, Gesù, sei l’unico a non sprecare parole
e a offrirci la sola ragione che può indurci
a mettere la nostra esistenza nelle tue mani:
tu hai dato la vita per le tue pecore,
l’hai spezzata come un pane buono,
l’hai offerta come si fa
con quanto si ha di più prezioso.
Ti sei esposto, hai accettato tutti i rischi
che affrontano coloro che amano
e hai pagato di persona perché questo
era il sigillo con cui coronavi la tua vita.
Non hai trattenuto nulla per te
perché hai donato tutto:
l’energia di ogni giorno
fino a tarda sera,
le parole e i gesti che rincuorano,
che guariscono, che sollevano.
Ecco perché ti dico:
«Solo tu sei il mio pastore,
solo tu perché ti prendi cura di me
e mi conduci alle sorgenti della vita».

(Roberto Laurita)

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