Don Giovanni De Rosa ad un anno dall'ordinazione

DOPO UN ANNO DALL'ORDINAZIONE

DON GIOVANNI DE ROSA: LA MIA MISSIONE E' TESTIMONIARE L'AMORE DI DIO NELLA COMUNITA' A ME AFFIDATA

Il 26 giugno di un anno fa don Giovanni De Rosa è stato ordinato presbitero.

E' passato già un anno da quella data.

Cormòns ha imparato ad apprezzare i molti talenti che don Giovanni sta facendo fruttare nel suo ministero di presbitero.

Abbiamo voluto chiedergli una verifica di questo suo primo anno di prete e quali sono i suoi sogni per il futuro.

Don Giovanni dopo un anno dalla tua ordinazione potresti farci una verifica.

Sono felice di questo anno trascorso, ci sono state grosse novità. Anche perché dopo un lungo periodi di studio in seminario, che è stato utilissimo, ho finalmente iniziato a vivere concretamente il mistero di presbitero. Quando ho iniziato a fare pastorale ho notato una grossa differenza tra lo studio e l'attività pastorale. Ho scoperto in questi mesi nel concreto, anche se lo sapevo teoricamente, che la mia missione è testimoniare agli altri l'amore del Signore. E' possibile adempiere a questa missione in ogni occasione della vita soprattutto nei diversi incontri con le persone, anche quelli che sembrano più banali. In questo modo si può far comprendere alla comunità quanto è importante vivere concretamente il Vangelo al fine di creare una comunità in cui tutti possono mettere a frutto i propri talenti.

Questo anno è stato, chiaramente per me, un anno di scoperta di tante novità. La scoperta più grande è la ricchezza che le tante persone hanno dentro di sé: ragazzi, giovani, educatori, catechisti, famiglie.

Un'esperienza, che mi ha molto arricchito, è stato poter lavorare con l'AGESCI e l'AC. E' stata dura all'inizio confrontarsi con le due associazioni, ma il dialogo mi ha aiutato a superare le difficoltà iniziali. Mi dispiaciuto di non aver potuto partecipare alle attività scout che vengono fatte domenica mattino, perché ero impegnato nelle Celebrazioni Eucaristiche.

Ringrazio la comunità di Cormòns che mi fa sentire come a casa. Mi trovo benissimo nella comunità di Cormòns e anche con i mie confratelli sacerdoti. Un'altra grande gioia è stata per me aver avuto il mandato dell'Arcivescovo come vice assistente ecclesiastico dell'UNITALSI.

Quali sono i progetti e i sogni che porti nel cuore per il futuro?

Per il prossimo anno vorrei impegnarmi prioritariamente ad agevolare il confronto e il dialogo con e tra i giovani. Vorrei far sì che i giovani scoprano la ricchezza delle diverse esperienze ed ambiti presenti nella Comunità cristiana cormonese. Ambiti ed esperienze che riflettono la molteplicità dei carismi di cui Cormòns può andare fiera. Secondo me, è prioritario lavorare anche sul dialogo tra catechisti, educatori, capi scout con i genitori e gli insegnati.

Per facilitare il dialogo con i ragazzi e i giovani ho già attivato un piccolo progetto: Nei pomeriggi ho creato un punto di riferimento per i ragazzi presso il chiosco del ricreatorio dove sanno di trovarmi. I giovani sanno che c'è una presenza fisica o reale pronta ad ascoltarli ed aiutarli. Questo progetto si inserisce anche nello sforzo che la parrocchia sta facendo per valorizzare il Centro Pastorale, affinché diventi il luogo dove quotidianamente si vivono le relazioni con i giovani e si crea qualcosa di importante per il loro futuro.