Uallai!

“Quello che ho detto è vero: lo giuro nel nome di Dio!” Questo è il significato del titolo del libro scritto a due mani da due operatori della Caritas diocesana di Udine Sandro Lano e Michele Brusini per l’editrice “Nuovadimensione” di Portogruaro. Questa espressione araba è stata utilizzata come titolo del volume, perché, pur essendo un giuramento da non usarsi continuamente, è un intercalare continuo per i profughi accolti nell’emergenza nord Africa. Il libro vuole raccontare con storie divertenti l’impegno che la Caritas diocesana di Udine sta compiendo per l’accoglienza dei profughi. In particolare i racconti, che si trovano nel libro, fanno riferimento all’emergenza nord Africa del 2011.

Nella presentazione del libro “Uallai!”, svoltasi venerdì 7 novembre presso la Biblioteca Comunale di Cormòns, il teologo Andra Bellavite, che ha presentato gli autori, ha sottolineato la semplicità del testo in quanto usa il genere narrativo del romanzo. Bellavite ha aggiunto che non è facile scrivere ironicamente sulla storia di persone che vivono un dramma come i profughi che arrivano nel nostro Paese. Alla prima lettura Bellavite è rimasto sconcertato che due operatori sociali hanno utilizzato il genere ironico per descrivere storie di vita di persone costrette a lasciare le proprie terre, perché l’ironia potrebbe creare una distanza tra il lettore e la situazione drammatica dei migranti.

Sandro Lano, uno dei due autori del libro, ha motivato l’uso del genere ironico per due ragioni. Da un lato un modo per spiazzare il lettore, dall’altro una strategia di sopravvivenza per l’operatore sociale. Una strategia di sopravvivenza, perché l’operatore sociale, che ha il compito di curare l’accoglienza dei profughi, si trova a svolgere un ruolo di mediatore sociale. Se, infatti, qualcosa va male con la Questura, la Prefettura, il medico di base, l’ospedale o altre istituzioni per il profugo accolto la colpa è dell’operatore sociale addetto all’accoglienza, ma anche per l’operatore della Questura, della Prefettura e per il medico la colpa, di qualcosa che non è riuscita bene nei rapporti con un profugo, è sempre dell’operatore Caritas.

Durante la serata sia Bellavite che il pubblico hanno fatto continui riferimenti all’emergenza profughi che sta vivendo la nostra provincia, e in particolare la città di Gorizia. Michele Brusin, l’altro autore di “Uallai!”, ha fornito alcuni dati per circoscrivere il fenomeno dei profughi nel nostro Paese. Ogni anno in Italia arrivano dai 20.000 ai 30.000 migranti che richiedono asilo politico. Quest’anno sono arrivati in Italia 120.000 – 130.000 persone, a causa della situazione di instabilità in Siria e Libia, ma di queste persone sono rimaste in Italia soltanto 30.000 persone. Il dato è, quindi, in linea con gli anni precedenti. Gli altri migranti hanno abbandonato la nostra Penisola per raggiungere il nord Europa. In Italia siamo sempre in emergenza profughi, perché non riusciamo a dotarci di un sistema ordinario di accoglienza con un numero di posti a disposizione pari alle persone che mediamente raggiungono l’Italia per chiedere lo status di rifugiato.